Nasce a Torino l’Atlante del cibo, una grande banca dati con 37 mappe interattive allo scopo di sviluppare il sistema alimentare del territorio all’insegna della tutela della salute e dell’ambiente. Il progetto, che vede insieme Università, Politecnico, Scienze gastronomiche, con la collaborazione della Camera di Commercio, monitora i consumi e si mette a disposizione come spazio di progettualità. Sull’area metropolitana di Torino, pari a circa 1,5 milioni di abitanti, vengono consumati 1.600 tonnellate di cibo all’anno, di cui 600 prodotti ortofrutticoli, 400 di cereali, 300 lattieri caseari, 200 di carne e 65 di pesce. Torino è anche una città che può contare ogni giorno su 300 contadini che portano le loro eccellenze a chilometro zero sui banchi di 42 mercati alimentari. Ma nonostante una richiesta crescente di biologico, la superficie agricola dedicata al biologico è lo 0,88% della superficie agricola complessiva. Eterogenea anche la distribuzione del biologico: il 23,6% di riso contro lo 0,5% delle produzione cerealicole. ‘Quella del cibo è una tematica interdisciplinare perché integra livelli diversi: la sanità, la giurisprudenza, l’economia e una molteplicità di soggetti, politici e della società civile. L’Atlante, così come è stato pensato, permetterà di valorizzare il territorio torinese, dando maggiore consapevolezza di quelle che sono le sue potenzialità. L’obiettivo, ça van sans dire, è quello di un cibo etico e di qualità, disponibile a tutti.