L’autunno si è insediato stabilmente e anche quest’anno sale l’allerta per la stagione influenzale, preceduta dai consueti pre-virus. Sarà fondamentale proteggersi con i vaccini, parlando col proprio medico al fine di segnalare quale sia il tipo di profilassi più indicata.

Secondo le previsioni l’influenza metterà a letto circa sette milioni di italiani, due in più rispetto all’anno scorso. Numeri che verranno monitorati a partire da questa settimana (seguendo il protocollo InfluNet dell’Istituto Superiore di Sanità) fino ad aprile 2017. Al contrario dello scorso anno, quando solo il 7% della popolazione si ammalò, la stagione 2016/ 2017 dovrebbe colpire molte persone.

Il virus lo si conosce già dallo scorso febbraio. Si tratta di più varianti rispetto all’anno scorso: A/California/7/2009 (H1N1), presente anche nel vaccino 2015/2016, A/Hong Kong/4801/2014 (H3N2) e B/Brisbane/60/2008 (lineaggio B/Victoria).

I sintomi dell’influenza non variano rispetto al passato: infezioni alla vie respiratorie, febbre alta, mal di testa e dolori alla articolazioni. Non variano i consigli base: lavarsi spesso le mani, mantenere l’igiene e mangiare in modo equilibrato.

L’Organizzazione mondiale della Sanità raccomanda la vaccinazione, specie per gli anziani. Dovrebbero vaccinarsi anche le persone che hanno malattie croniche (diabetici, immunodepressi, cardiopatici, malati oncologici), chi lavora in ospedale, i bambini dai sei mesi e le donne incinte, nel secondo e terzo trimestre di gravidanza.

La vaccinazione, nonostante in Italia venga adottata da sempre meno soggetti, resta l’unico modo per prevenire e combattere l’influenza o almeno per attenuarne il decorso e le possibili complicanze. Il vaccino viene dato gratuitamente attraverso i medici di famiglia alle categorie a rischio; gli altri lo possono comprare direttamente in farmacia o chiedere quale percorso seguire negli ambulatori pubblici.

Il periodo migliore per vaccinarsi è dalla metà di ottobre fino a fine dicembre.